La cataratta con insorgenza negli individui con età superiore ai 50 anni è definita di tipo senile. Esistono diverse tipologie, ma quella “legata all’età” rappresenta la principale causa di cecità curabile nel mondo. È una forma reversibile se ci si sottopone ad intervento chirurgico. L’incidenza è in aumento nei paesi sviluppati in relazione all’incremento dell’età della popolazione. In Italia, secondo i dati, circa l’85% della popolazione tra i 70 e 74 anni è colpito da cataratta, percentuali che aumentano con l’avanzare dell’età.
La cataratta è una patologie degenerativa del cristallino molto comune nell’anziano dovuta ad un’opacizzazione del cristallino, lente naturale presente all’interno nell’occhio, collocata tra l’iride e il corpo vitreo (sostanza gelatinosa che riempie il bulbo oculare). L’opacizzazione del cristallino può essere dovuta dall’ossidazione delle proteine che lo compongono e questo comporta una riduzione della sua trasparenza. La prima causa dell’opacizzazione è solitamente l’invecchiamento.
Comunemente si definisce di tipo senile la cataratta con insorgenza negli individui con età superiore ai 50 anni. Esistono infatti diverse tipologie di cataratta , ma quella “legata all’età” rappresenta la più frequente in assoluto e rappresenta inoltre la principale causa di cecità “curabile nel mondo”. È infatti una patologia reversibile se ci si sottopone ad intervento chirurgico di asportazione del cristallino , che viene sostituito da una lente intraoculare.. L’incidenza è in aumento nei paesi sviluppati in relazione all’incremento dell’età della popolazione. In Italia, secondo i dati, circa l’85% della popolazione tra i 70 e 74 anni è colpito da cataratta, percentuali che aumentano con l’avanzare dell’età
La cataratta può manifestarsi più precocemente in soggetti trattati a lungo termine con farmaci corticosteroidi o in presenza di patologie oftalmiche (glaucoma, uveite, traumi oculari ) o sistemiche (come il diabete), difetti ereditari e congeniti, che si manifestano nei bambini. Tra i fattori che possono portare all’insorgenza della cataratta bisogna ricordare anche l’eccessiva esposizione alla luce solare.
I sintomi avvertiti e riferiti comunemente sono: visione offuscata, visione doppia, fotofobia (sensibilità alla luce) e abbagliamento, percezione poco vivida dei colori. La diagnosi della cataratta viene effettuata attraverso una visita oculistica approfondita: il medico oculista potrà determinare la tipologia, la dimensione, il grado di opacizzazione del cristallino. Inoltre va esaminata anche la parte posteriore dell’occhio, in modo da valutare altre alterazioni oculari che potrebbero comportare una riduzione visiva.
Oggi, l’unico trattamento a disposizione è l’asportazione chirurgica: la facoemulsificazione è la tecnica più utilizzata. Questa tecnica risulta minimamente invasiva, rende l’intervento di cataratta sicuro e con ridotto tempo di riabilitazione post operatoria. L’intervento si esegue in anestesia locale o topica e la tecnica consiste nella rottura del cristallino grazie agli ultrasuoni e la successiva sua aspirazione. Successivamente viene impiantata una lente artificiale (IOL). Altra tecnica utilizzata è il femtolaser (laser a femtosecondi) che rappresenta una nuova tecnica con cui si possono praticare incisioni più precise sulla cornea, minimizzando il trauma. L’intervento di cataratta è preceduto e seguito da somministrazione di trattamenti farmacologici, come antibiotici, anti-infiammatori che hanno lo scopo di evitare complicanze infiammatorie e infettive di cui la più grave è l’endoftalmite postoperatoria. Inoltre sarebbe opportuno l’utilizzo di sostituti lacrimali che permettano di alleviare i sintomi di secchezza oculare post operatoria.